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Il Cantone dei Grigioni riprende senza alcuna modifica lo sviluppo delle competenze del Piano di studio 21 nei piani di studio dei singoli settori disciplinari. Singole competenze sono state integrate con esempi specifici per il Cantone. I capitoli introduttivi tengono conto delle condizioni quadro cantonali in particolare nel settore delle lingue.

Il 15 marzo 2016 il Governo ha approvato questa versione cantonale del Piano di studio 21 in base all'art. 29 della legge per le scuole popolari del Cantone dei Grigioni (legge scolastica) del 21 marzo 2012.

Il Piano di studio 21 Grigioni entra in vigore a partire dall'anno scolastico 2018/19 per la scuola dell'infanzia, la scuola elementare nonché per le prime e seconde classi del grado secondario I. Nell'anno scolastico 2019/20 seguirà l'attuazione nella terza classe del grado secondario I, sulla base delle corrispondenti istruzioni. In virtù del decreto governativo menzionato, a partire dall'entrata in vigore del Piano di studio 21 Grigioni saranno valide le nuove griglie orarie per la scuola popolare dei Grigioni. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web dell'Ufficio per la scuola popolare e lo sport.

Il Piano di studio 21 Grigioni definisce l'incarico che la società conferisce alla scuola popolare, sulla base di una legittimazione di politica della formazione. Esso fissa gli obiettivi d'insegnamento di tutti i gradi della scuola popolare e rappresenta uno strumento di pianificazione per insegnanti, scuole e autorità competenti per la formazione. Esso informa i genitori e i titolari dell'autorità parentale, gli allievi, le strutture del grado secondario II, le alte scuole pedagogiche e gli autori/i produttori di mezzi didattici in merito alle competenze che devono essere raggiunte nella scuola popolare.

Il presente capitolo Visione d'insieme fornisce agli insegnanti e a tutti gli altri utilizzatori del piano di studio una visione d'insieme del Piano di studio 21, della sua struttura, dei suoi elementi e dei contenuti che sono di carattere vincolante. Informazioni più dettagliate in merito al significato pedagogico e concettuale del Piano di studio 21 Grigioni si trovano nel capitolo Basi.

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Il Piano di studio 21 suddivide gli undici anni di scuola in tre cicli. Il 1° ciclo comprende due anni di scuola dell'infanzia e i primi due anni del grado elementare (fino al termine della 2a classe). Il 2° ciclo comprende quattro anni di grado elementare (3a - 6a classe), mentre il 3° ciclo comprende i tre anni del grado secondario I (7a - 9a classe).

Il Piano di studio 21 si articola in sei settori disciplinari Lingue; Matematica; Natura, essere umano, società (NEUS); Materie artistiche; Canto e musica nonché Educazione fisica e Sport. Per ciascun settore disciplinare sono descritte le competenze che gli allievi acquisiscono durante la scuola dell'obbligo.

Nel primo ciclo le lezioni sono molto orientate allo sviluppo del bambino e, soprattutto all'inizio, hanno un'organizzazione interdisciplinare. Viene data grande importanza al gioco. Per tenere conto di questo orientamento, nel Piano di studio 21 nove accessi orientati allo sviluppo illustrano come riallacciarsi allo sviluppo e all'apprendimento del bambino nel 1° ciclo. (Vedi Basi, capitolo Tematiche prioritarie del 1° ciclo.)

Il Piano di studio 21 contiene inoltre i piani di studio per i moduli Media e informatica nonché Orientamento professionale. Questi moduli comprendono compiti interdisciplinari della scuola e garantiscono uno sviluppo sistematico di competenze per una parte centrale di questi compiti.

I piani di studio dei settori disciplinari e dei moduli includono competenze trasversali. Di queste fanno parte competenze personali, sociali e metodologiche.

In funzione dell'insegnamento ispirato dal concetto dello sviluppo sostenibile, i piani di studio dei settori disciplinari e dei moduli includono i temi seguenti, che vengono contrassegnati con dei rimandi incrociati: politica, democrazia e diritti umani; ambiente e risorse naturali; genere e parità di genere; salute; sviluppo globale e pace; identità culturali e comprensione interculturale; economia e consumo.

Ciascuno dei piani di studio dei settori disciplinari e dei moduli contiene i capitoli introduttivi Importanza e obiettivi, Indicazioni didattiche e Indicazioni strutturali e contenutistiche nonché il quadro relativo allo sviluppo delle competenze quale elemento centrale del piano di studio. Nello sviluppo delle competenze viene illustrata la modalità secondo la quale le competenze vengono sviluppate durante la scolarità obbligatoria.

 

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Al primo livello di articolazione, i settori disciplinari e i moduli sono suddivisi in ambiti di competenza. Gli ambiti di competenza si orientano alle capacità/abilità (ad es. ascolto, lettura, parlato, scrittura nelle lingue) o a temi/conoscenze (ad es. numero e variabile in matematica).

I tratti specifici che caratterizzano gli ambiti di competenza hanno a che vedere con la tradizione e con lo stato attuale della didattica disciplinare di ciascun settore disciplinare.

Al livello di articolazione successivo gli ambiti di competenza vengono organizzati in attività e tematiche. Non tutti i piani di studio dei settori disciplinari contengono questo livello di articolazione.

Per ciascun ambito di competenza e per ciascuna attività o tematica vengono formulate delle competenze e se ne delineano le modalità con cui si vengono a costituire. Le descrizioni delle competenze si rifanno al momento in cui si conclude la scuola dell'obbligo, descrivendo ciò che a quel momento gli allievi sanno e sono in grado di fare.

Per ciascuna competenza viene descritto in modo graduato secondo il ciclo l'atteso sviluppo di sapere e saper fare. In questo modo si esprime il fatto che le competenze vengono acquisite in modo continuativo durante un determinato periodo di tempo. Nei singoli gradi di competenza sono formulati i gradi preliminari e intermedi attraverso i quali si sviluppano competenze più ampie. I gradi di competenza si differenziano per l'aumento del sapere relativo a fatti, concetti e processi, per l'aumento dei requisiti posti alla comprensione, per la maggiore complessità della situazione di applicazione o per il grado di autonomia con il quale si lavora.

La successione dei gradi può risultare dalla logica disciplinare. Questo significa che i temi/le conoscenze e le capacità/abilità di un grado di competenza precedentemente acquisito costituiscono necessariamente la base per i gradi di competenza successivi. In assenza di una tale logica disciplinare, la successione dei gradi di competenza viene determinata dal piano di studio.

A seconda del tema, lo sviluppo delle competenze presenta un numero variabile di gradi di competenza, che si prospettano secondo modalità disciplinari appropriate per formare le rispettive competenze.

La maggior parte delle competenze viene elaborata cumulativamente sull'arco di tutti e tre i cicli. Tuttavia, alcune competenze non vengono sviluppate sin dall'inizio del 1° ciclo, bensì a partire da un momento successivo, in quanto per il loro sviluppo devono essere soddisfatti determinati presupposti relativi allo sviluppo e all'apprendimento dei bambini. Lo sviluppo di altre competenze viene concluso prima del termine del 3° ciclo.

Un grado in bianco all'inizio di uno sviluppo delle competenze significa che non si comincia a lavorare a tale competenza all'inizio del 1° ciclo.

I rimandi incrociati nei piani di studio dei settori disciplinari mostrano dove sussista un punto di collegamento con un accesso orientato allo sviluppo, con l'educazione allo sviluppo sostenibile, con un altro settore disciplinare o modulo.

I rimandi incrociati agli accessi orientati allo sviluppo mostrano quali contenuti del piano di studio del 1° ciclo risultino particolarmente adatti a un insegnamento all'insegna di una prospettiva di sviluppo.

I rimandi incrociati all'educazione allo sviluppo sostenibile mostrano quali contenuti del piano di studio risultino particolarmente adatti a un insegnamento all'insegna dell'idea guida di uno sviluppo sostenibile.

I rimandi incrociati intra- e interdisciplinari mostrano i collegamenti tra i contenuti del piano di studio che sono presenti in settori disciplinari diversi e che sono in grado di integrarsi reciprocamente. Essi costituiscono uno spunto per un lavoro interdisciplinare o mostrano dove ci si possa riallacciare a sapere e saper fare già assimilati dagli allievi.

Nella versione elettronica del Piano di studio 21, i rimandi incrociati sono provvisti di un link che rinvia direttamente al punto del piano di studio al quale si riferisce il rimando incrociato.

Durante le lezioni, gli ambiti di competenza o le competenze non vengono trattati in modo lineare. Quasi sempre le sfaccettature di uno o più ambiti di competenza o competenze vengono elaborati contemporaneamente e riassunti. Ad esempio, durante la lezione di tedesco viene letto un racconto (ambito di competenza lettura), se ne discute (ambito di competenza parlato) e in seguito, a gruppi, ne viene studiata una rappresentazione scenica (ambito di competenza Coscienza letteraria). Vengono così esercitate anche competenze trasversali. Le competenze disciplinari e trasversali di diversi livelli vengono solitamente elaborate congiuntamente nel quadro di un progetto di insegnamento. (vedi anche Basi, capitolo Concetto di apprendimento e insegnamento)

Non è necessario valutare tutte le competenze e i gradi di competenza indicati nel Piano di studio 21. Come finora rientra nei compiti professionali degli insegnanti decidere quando e con quali strumenti stimare e valutare le prestazioni degli allievi, rispettando le regolamentazioni vigenti nel Cantone. (vedi anche Basi, capitolo Concetto di apprendimento e insegnamento)

Competenze di base del ciclo

Per ciascun ciclo vengono indicate competenze di base. Le competenze di base definiscono quei gradi di competenza che gli allievi devono raggiungere al più tardi entro la fine del rispettivo ciclo. Essi raggiungono le competenze di base in momenti differenti del ciclo. Molti allievi lavorano in seguito anche ai gradi di competenza successivi e raggiungono anche i requisiti previsti da tali gradi di competenza. All'occorrenza, per singoli allievi le competenze di base possono essere adattate in conformità alle istruzioni relative alle pagelle e alla promozione (adeguamenti degli obiettivi di apprendimento).

La scuola quale istituzione e gli insegnanti hanno l'incarico di rendere possibile il raggiungimento delle competenze di base nel quadro delle ore di insegnamento.

Le descrizioni dei gradi di competenza precedenti non vengono ripetute nel testo delle competenze di base. Esse fanno parte delle competenze di base.

In singoli settori disciplinari, vista la scarsità delle competenze da sviluppare non sono state stabilite competenze di base. Le relative spiegazioni si trovano nei capitoli introduttivi del rispettivo settore disciplinare, sotto Indicazioni strutturali e contenutistiche.

Nei settori disciplinari lingue, matematica nonché natura, essere umano, società (NEUS), le competenze fondamentali (standard di formazione nazionali) della CDPE sono state inserite nelle competenze di base del piano di studio. In questo modo si garantisce che gli allievi che raggiungono le competenze di base del piano di studio, raggiungano al contempo le competenze fondamentali (standard di formazione nazionali) della CDPE.

L'incarico del ciclo definisce i gradi di competenza che devono obbligatoriamente essere elaborati durante il ciclo in questione. Durante le lezioni, agli allievi devono venire offerte opportunità di lavorare a gradi di competenze che rientrano nell'incarico del ciclo pur andando oltre le competenze di base. Le direttive del piano di studio vanno in tal modo oltre le competenze di base. Inoltre, l'incarico del ciclo definisce, a uso di coloro che sviluppano i mezzi didattici, i gradi dello sviluppo delle competenze per i quali un mezzo didattico deve mettere a disposizione i materiali necessari.

Un punto di riferimento è posto a metà del 2° (fine della quarta classe) e del 3° ciclo (metà dell'ottava classe). I punti di riferimento stabiliscono i gradi di competenza che devono essere obbligatoriamente elaborati entro il termine della quarta classe, nonché entro la metà dell'ottava classe. Essi servono agli insegnanti quali aiuti per la pianificazione e punti di riferimento.

Nel 1° ciclo si rinuncia a punti di riferimento, allo scopo di sottolineare la continuità del 1° ciclo e per non definire un modello strutturale. In singoli settori disciplinari si è rinunciato a fissare dei punti di riferimento anche nel 2° e nel 3° ciclo. Le relative spiegazioni si trovano nei capitoli introduttivi del rispettivo settore disciplinare, sotto Indicazioni strutturali e contenutistiche.

Tutti gli allievi vengono sostenuti nel loro sviluppo di sapere e saper fare secondo i loro potenziali individuali. In considerazione dei progressi di apprendimento individuali, l'incarico alla scuola e agli insegnanti non termina al momento in cui gli allievi hanno raggiunto i gradi di competenza del ciclo. Gli allievi particolarmente dotati devono ricevere l'opportunità di approfondire temi e contenuti supplementari (enrichment) e di lavorare secondo il proprio ritmo di apprendimento a ulteriori competenze o gradi di competenza (accelerazione).

Mancato raggiungimento delle competenze di base

Le competenze e i contenuti del Piano di studio 21 valgono di principio per tutti i bambini. Tuttavia, anche con il Piano di studio 21 vi saranno singoli allievi che, nonostante un buon insegnamento, non raggiungeranno le competenze di base in uno o più settori disciplinari. In questo caso è necessario valutare il livello di conoscenze acquisite dal singolo allievo e osservare i progressi e i problemi nel processo di apprendimento individuale, in modo tale che sia possibile avviare misure di sostegno promettenti. Ulteriori informazioni relative alle misure di promozione offerte nel Cantone dei Grigioni si possono trovare nella legge per le scuole popolari del Cantone dei Grigioni (legge scolastica) e in regolamentazioni da essa derivate.

In relazione a numerose descrizioni di gradi di competenza del Piano di studio 21 si ricorre a precisazioni che vanno lette nel modo seguente: un elenco di contenuti tra parentesi significa che i contenuti elencati devono essere trattati obbligatoriamente. Nel settore disciplinare NEUS, questi contenuti sono caratterizzati dal simbolo . L'utilizzo di ad es. significa che i contenuti elencati rappresentano una selezione e servono a titolo illustrativo. Gli insegnanti possono scegliere tra gli esempi oppure trattare altri contenuti.

I rimandi incrociati a Media e informatica nonché Orientamento professionale mostrano in quale settore disciplinare e ciclo si deve obbligatoriamente lavorare allo sviluppo delle competenze Media e informatica rispettivamente Orientamento professionale.

Nel Piano di studio 21 gli insegnanti possono leggere le modalità secondo le quali una competenza viene sviluppata nel suo insieme durante la scolarità e chi contribuisce, in quale ciclo e come a questo sviluppo. Gli insegnanti dei cicli precedenti e successivi possono trovare le indicazioni riguardo ai gradi di competenza di cui dispongono tutti gli allievi (competenze di base) e riguardo ai gradi di competenza con i quali si è lavorato con tutti gli allievi (incarico del ciclo o punti di riferimento).

Il Piano di studio 21 è stato elaborato in modo tale da poter essere attuato in differenti strutture scolastiche. Gli insegnanti del grado secondario I trovano nel Piano di studio 21 le seguenti informazioni relative ai livelli di difficoltà:

All'inizio del grado secondario I, gli insegnanti che insegnano in scuole o gruppi di livello con obiettivi di padronanza possono riallacciarsi ai gradi di competenza contrassegnati quali competenze di base del 2° ciclo. Possono partire dal presupposto che gli allievi abbiano raggiunto almeno le competenze di base e che abbiano già lavorato a gradi di competenza successivi.

Entro il termine del 3° ciclo, questi allievi raggiungono le competenze di base del 3° ciclo. Ricevono inoltre la possibilità di lavorare secondo le proprie possibilità individuali a gradi di competenza successivi alle competenze di base del 3° ciclo.

Passaggio dal grado elementare al grado secondario I con obiettivi estesi

Gli insegnanti che nel grado secondario I insegnano in scuole o gruppi di livello con obiettivi di sviluppo possono riallacciarsi ai gradi di competenza contrassegnati quali incarico del 2° ciclo. Non possono tuttavia partire dal presupposto che gli allievi abbiano piena padronanza di tutti i gradi di competenza del 2° ciclo in tutti i settori disciplinari.

Entro il termine della scuola dell'obbligo, gli allievi raggiungono le competenze di base del 3° ciclo e hanno già lavorato in modo approfondito a gradi di competenza successivi definiti quali incarico del 3° ciclo. Gli allievi con un buon rendimento dovrebbero raggiungere i gradi di competenza successivi definiti quali incarico del 3° ciclo.

Passaggio alla formazione professionale di base e a scuole superiori.

Le strutture del grado secondario I trovano nel Piano di studio 21 le seguenti informazioni relative ai livelli di difficoltà:

Alla conclusione della scolarità obbligatoria, i giovani hanno raggiunto nei settori disciplinari almeno i gradi di competenza definiti quali competenze di base del 3° ciclo. La maggior parte dei giovani ha inoltre lavorato a gradi di competenza successivi. Di conseguenza, le lezioni delle scuole professionali di base si riallacceranno di norma alle competenze di base. Vi sono tuttavia professioni che in diversi settori disciplinari presuppongono la padronanza di gradi di competenza che vanno oltre le competenze di base. In questi casi, l'insegnamento nelle scuole professionali presuppone la padronanza di gradi di competenza che vanno oltre le competenze di base.

Gli insegnanti attivi presso scuole con obiettivi di estesi (segnatamente scuole di maturità professionale, scuole specializzate e licei) possono riallacciarsi nel loro insegnamento ai gradi di competenza definiti quali incarico del 3° ciclo. Non possono tuttavia partire dal presupposto che gli allievi abbiano piena padronanza di tutti i gradi di competenza del ciclo in tutti i settori disciplinari.

Nel Piano di studio 21 vengono utilizzate le abbreviazioni e le numerazioni seguenti che possono essere riunite in un codice. Il codice serve quale orientamento all'interno del piano di studio.

Settore e materie

I Italiano
LS1GR  Tedesco quale 1a lingua straniera
LS2GR  Inglese quale 2a lingua straniera
LS3GR  Francese o romancio quale 3a lingua straniera
MA Matematica
NEUS Natura, essere umano, società
NT Natura e tecnica
ELED Economia, lavoro ed economia domestica
STS Spazi, tempi, società
ERC Etica, religioni, comunità
AF Arti figurative
ATT Arti tessili e tecniche
MU Canto e musica
EFS Educazione fisica e sport
MIMedia e informatica
OP Orientamento professionale
AOS Accessi orientati allo sviluppo al 1° ciclo
ESS Educazione allo sviluppo sostenibile

Gli ambiti di competenza vengono provvisti di una numerazione progressiva (1, 2, 3, ecc.)

Le attività/tematiche vengono indicate con lettere maiuscole (A, B, C, ecc.)

Le competenze vengono provviste di una numerazione progressiva (1, 2, 3, ecc.)

I gradi di competenza vengono indicati con lettere minuscole (a, b, c, ...).

Vi sono competenze che presentano diversi sviluppi. Questi sviluppi delle competenze vengono ulteriormente numerati (1, 2, ...) e i relativi gradi di competenza indicati con lettere minuscole (a, b, ...).

Con le abbreviazioni indicate sopra è possibile comporre un codice. In questo modo è possibile rinviare a singoli gradi e indicare rimandi incrociati. Viene scelta la successione seguente:

  1. Settore disciplinare o tema interdisciplinare
  2. Ambito di competenza
  3. Attività/tematica
  4. Competenza
  5. Grado di competenza

Non sempre è data una attività/tematica.

Esempio:

MA.1.A.3.c = matematica; 1° ambito di competenza; attività A; 3a competenza; grado di competenza c